Come FFLV sta affrontando l’emergenza COVID-19?
Mi trovavo a Vrindavana quando tutto è iniziato e hanno cominciato a chiudere, scuole, negozi e luoghi di lavoro e di culto.
Il problema del lockdown in India, o perlomeno in una piccola città come Vrindavana, è per noi inimmaginabile: famiglie numerose costrette a rinchiudersi in pochi metri quadri, senza elettricità o acqua potabile con informazioni e aggiornamenti sulla situazione diffusi a voce. Scimmie impazzite per le strade in cerca di qualcosa da mangiare, mucche che vagano sorprese di non dover schivare auto e persone.
Per chi è mai stato in India, vedere strade vuote e silenziose è un’esperienza ancora più forte se paragonata alle altre parti del mondo. Non facile gestire una tale emergenza in un paese così popolato e con un alto livello di povertà e il lockdown sembra l’unica arma disponibile.
A parte le preghiere e i riti di buon augurio che in India non mancano mai!!!
Le famiglie povere si sono viste costrette a ridurre ulteriormente i propri pasti: la spesa viene effettuata utilizzando i pochi risparmi o prendendo in prestito denaro o impegnando qualche oggetto di valore.
Per poterli aiutare abbiamo deciso di distribuire viveri sufficienti a sfamare una famiglia per un mese.
Fino ad oggi sono stati forniti sacchi contenenti alimenti di prima necessità a oltre 750 famiglie. Ulteriori donazioni sono pervenute di recente e stiamo organizzando la distribuzione a favore di altre 600 famiglie.
DISTRIBUZIONE DI ALIMENTI DI PRIMA NECESSITÀ DURANTE L’EMERGENZA COVID-19
In queste ultime settimane tante cose sono successe nel mondo e sicuramente l’attenzione è ora rivolta verso problemi vicini al nostro quotidiano e al nostro futuro.
Ma in molti desiderano sapere com’è la situazione a Vrindavana, soprattutto quelli che stanno sostenendo uno dei nostri progetti.
Come saprete, anche in India è in atto l’emergenza coronavirus e FFLV ha dovuto adeguarsi alle disposizioni del governo.
Oltre a chiudere le scuole purtroppo abbiamo dovuto sospendere anche la distribuzione giornaliera dei pasti serali che procedeva ininterrottamente da trent’anni, mettendo in grave difficoltà persone che già vivevano in condizioni di estremo bisogno.
E LA SCUOLA?
Durante questo periodo della pandemia, tutte le scuole e università del Paese sono chiuse da marzo. Come in altre parti del mondo, anche in India sono stati proposti corsi online ma, ovviamente, questa alternativa non è possibile per la popolazione più povera che non può permettersi un computer.
Per i gradi inferiori, il governo ha concesso il passaggio automatico alle classi successive.
Le ragazze che frequentano le classi superiori presso la scuola Sandipani Muni e che dispongono di uno smartphone, hanno iniziato lezioni con whatsapp. Le rispettive insegnanti condividono con loro il materiale di studio, le note, e-book, video di youtube, compiti giornalieri e rispondono alle domande. Sebbene non tutte le studentesse possono disporre di uno smart phone, lo spirito di collaborazione ha prevalso e queste ragazze hanno cominciato a passare le informazioni telefonicamente alle compagne che disponevano solo di un telefono di vecchia generazione, spiegando e discutendo con loro il materiale di studio quotidiano e aiutandole a preparare brevi appunti.
Solitamente a giugno c’e’ la pausa estiva e si spera che le lezioni possano riprendere normalmente da luglio.