Divya e Chandrika di “Progetto Nirmala”

Il loro incontro con FFLV

Divya Chaitanya e Chandrika ci stanno aiutando tantissimo in tanti piccoli modi, e sono venuti spesso a trovarci a Vrindavana.
Vivono in un grande bosco nelle Marche e insegnano yoga, praticano ayurveda, e girano per le fiere con le loro fantastiche crepe vegane, distribuendo i nostri volantini. Magari vi é capitato di incontrarli…
Li ho invitati a scrivere qualcosa per il Notiziario sulla loro esperienza a Vrindavana. Divya racconta:


…Nel 2010 mi recai in India per quattro mesi, di cui uno passato a Vrindavana per motivi di studio. Ricordo le magliette che vedevo nei negozietti con la scritta “I lost my heart in Vrindavan” (Ho perso il mio cuore a Vrindavana). Allora non ci feci molto caso, le consideravo un souvenir per qualche turista in cerca di ricordi. Mai avrei immaginato che a distanza di mesi dal rientro in Italia, mi sarei ricordato di quella scritta capendone solo allora il vero significato. Non comprai la maglietta, ma quella scritta rimase impressa dentro di me.
Pochi mesi dopo, partecipando ad una fiera, vidi un banchetto che raccoglieva fondi per un’associazione in India e, notando che aveva alcune foto di Vrindavana, mi fermai a parlare con l’espositore, e così comprai qualche gadget per contribuire. Quello fu il mio primo incontro con il FFLV.

Sfogliando il materiale informativo, fui piacevolmente meravigliato nell’apprendere l’immenso lavoro che il FFLV portava avanti  da parecchio tempo, a favore dei poveri e dei bambini, nella città sacra di Vrindavana. Mia moglie Chandrika ed io, decidemmo quindi di metterci in contatto con la sede italiana per capire se c’era la possibilità di contribuire ai vari progetti dell’associazione. Qualche giorno dopo, incontrammo Nikunja, la rappresentante in Italia del FFLV, persona estremamente solare e coinvolgente, con un entusiasmo sincero e puro per quello che fa e che mi riportò subito ad un’immagine di una madre Teresa contemporanea. Decidemmo quindi di legare le nostre attività ai progetti del FFLV, devolvendo una percentuale delle entrate alle attività dell’associazione.Due anni dopo siamo riusciti anche a iniziare l’adozione a distanza della piccola Gaura. 

Negli anni a seguire siamo tornati più volte a Vrindavana, abbiamo avuto modo di conoscere meglio l’associazione e chi ci lavora, e questo ci ha convinti sempre più di aver fatto la scelta giusta. Abbiamo anche avuto modo di incontrare la bimba che stavamo aiutando.Negli ultimi due anni il nostro food truck è rimasto fermo per ovvi motivi, la pandemia ha dato una svolta a tutti. Ma noi abbiamo preso la palla al balzo per dedicarci con maggior impegno ad un altro progetto che stava per nascere…Gli anni di studio in India, e gli impegni con i festival e le fiere in Italia, non mi avevano mai permesso di dedicare tempo all’insegnamento dello yoga così, tre anni fa (tutto arriva al momento giusto) abbiamo dato vita a Nirmala; un piccolo spazio a Cagli dove propongo percorsi di studio sul pensiero classico indiano e lezioni di Hatha yoga. Mentre Chandrika, operatrice ayurvedica, offre trattamenti appartenenti a questa tradizione millenaria. 

Ovviamente è stata anche l’occasione per far conoscere il FFLV a tutti i nostri allievi, e ogni anno li coinvolgiamo a prender parte all’iniziativa dei pacchi dono. Con alcuni di loro siamo stati anche a Vrindavana nel 2018, in occasione di un viaggio che organizzai in India. Fu l’occasione per far visitare le scuole ed i progetti del FFLV, esperienza che affascinò tutti a tal punto che alcuni, al rientro in Italia, decisero di contribuire in prima persona adottando altre bambine!Proprio in questo periodo delicato per tutti è importante non cedere e pensare che c’è sempre qualcuno che è più in difficoltà di noi.


Come diceva Gandhi: “Ogni minuto sprecato a lamentarsi, è uno in meno a trovare la soluzione”.